L’installazione e la fornitura dei sistemi di Ventilazione Meccanica Controllata Prana rientrano nel Superbonus 110%.
L’accesso al Superbonus da parte dei sistemi VMC era solo questione di tempo. Difatti, è fondamentale la funzione di gestione dell’umidità che svolge questa tecnologia nel caso di realizzazione di alcuni interventi trainanti del Superbonus 110%, come ad esempio la posa dell’isolamento termico.
A chiarire la questione, tramite la FAQ 16. D, è stata Enea. Secondo l’Ente, è possibile portare in detrazione e successivamente cedere, la fornitura e posa in opera di sistemi di ventilazione meccanica centralizzata, ma solo in alcuni casi. Partiamo da un primo estratto della FAQ:
“… pur considerando il numero di ricambi d’aria naturale previsto dalla norma UNI-TS 11300-1 e provvedendo per quanto possibile alla correzione dei ponti termici, possa permanere il pericolo di formazione di muffe o condense in corrispondenza di essi, i sistemi di VMC rappresentino una valida soluzione tecnica. In tali condizioni, pertanto, tali sistemi si ritengono ammissibili alle detrazioni fiscali, se realizzati congiuntamente agli interventi di coibentazione delle superfici opache, nei limiti di spesa, detrazione e costo specifico a quest’ultimi riservati.”
Traducendo la risposta dell’Enea, potremmo detrarre la Ventilazione Meccanica Controllata come opera accessoria ad un intervento di isolamento termico. Cerchiamo di capire come mai, la VMC potrebbe essere trainata dall’isolamento termico.
Nel momento in cui viene installato ad esempio un cappotto, occorre verificare l’assenza di formazione di muffe e di condense. Spesso, la muffa si crea in corrispondenza dei ponti termici che, nel momento in cui si realizza un isolamento termico su una parete o sull’intero edificio, secondo la normativa occorre “correggerli”. I ponti termici sono delle discontinuità di materiale o geometria dell’involucro edilizio, che, se non ben trattati, costituiscono un passaggio per il freddo.
Secondo l’ENEA, se, nonostante si cercasse di correggere il più possibile i ponti termici, il rischio di formazione delle muffe o delle condense rimanesse reale, i sistemi di VMC potrebbero rappresentare un’ottima soluzione al problema.
Dovrà essere il tecnico abilitato a realizzare una perizia tecnica che dimostri che la VMC è la soluzione a ciò.
Inoltre, tale relazione dovrà dimostrare che il sistema di VMC garantisca un miglioramento delle prestazioni energetiche rispetto alla “massima correzione dei ponti termici”. Ovviamente, sono ammessi solo dispositivi con recuperatore di calore.
In pratica, qualora si realizzasse un cappotto, o un isolamento termico in genere, se quest’ultimo rendesse stagno l’ambiente interno, come in effetti lo rende, l’isolante non permetterebbe l’uscita naturale dell’umidità, aumentando il rischio di condensa e muffe interne. A questo punto, per scongiurare questi fenomeni, si potrebbe rendere necessaria l’installazione di un sistema di ventilazione meccanica Prana atto a controllare l’umidità interna. In alternativa, si dovrebbe ventilare naturalmente gli ambienti, aumentando le dispersioni termiche e vanificando l’azione dell’isolante.
L’Enea offre una seconda possibilità di accesso e cioè il caso in cui la VMC venga integrata in un impianto di climatizzazione invernale.
“si ritiene che i sistemi di VMC possono accedere alle citate detrazioni fiscali anche nel caso in cui siano associati ad un intervento di sostituzione di un impianto di climatizzazione invernale con un impianto con fluido termovettore ad aria e siano con esso strettamente integrati. In tal caso i sistemi di VMC risultano parte integrante dell’impianto di climatizzazione invernale..”
Enea fa riferimento ai soli sistemi con fluido termovettore ad aria e non ad acqua o altro. Il sistema di riscaldamento e la ventilazione meccanica devono essere integrati.
Anche in questo secondo caso, il sistema di VMC installato dovrebbe garantire migliori performance energetiche, da asseverare mediante la relazione di un professionista.
Nella FAQ, Enea si riferisce all’Ecobonus, ma tale indicazione può essere tranquillamente estesa al Superbonus 110%.
Infine, per potere aderire al 110%, occorre, contestualmente alla posa di un sistema VMC:
- realizzare almeno un intervento trainante (coibentazione per più del 25% della superficie disperdente o sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti);
- che l’unità sia provvista di impianto di riscaldamento prima dell’intervento;
- che gli interventi garantiscano un miglioramento di due classi energetiche dell’attestato APE;
- dal titolo edilizio risulti che le opere edilizie non consistano in un intervento di nuova costruzione;
- che le unità immobiliari, oggetto di intervento, siano residenziali con esclusione delle categorie catastali: A/1: abitazioni di tipo signorile; A/8: Abitazioni in ville; A/9: castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici (tranne se aperti al pubblico, anche parzialmente: in questo caso rientrano nel superbonus).