Chi non ha mai pensato, almeno una volta, ad abbellire la propria casa con la carta da parati?
Nelle case degli anni ‘70 era molto facile e abbastanza comune trovare questo arredo per le pareti.
Con l’andare degli anni, invece, in un’ottica sicuramente più pratica, moderna ed economica, le pareti “si sono spogliate” della carta da parati, ma da qualche anno questa forma di abbellimento sta tornando di moda, magari solo per decorare una parete della stanza e non tutte come si faceva in passato.
Se quindi anche voi desiderate applicare della carta da parati per adornare le stanze della vostra casa, o state pensando di rinnovare le pareti, sostituendo la vecchia, fate massima attenzione allo stato dei muri.
E soprattutto, prima di posare la carta da parati, valutate bene qualora in casa ci fosse accumulo di vapore acqueo, o doveste notare problemi di muffa alle pareti, o condensa di risalita sui muri.
La presenza di muffa in casa, che sia già presente sulle pareti nude o che si formi dopo aver applicato la carta da parati non va mai sottovalutata, specialmente per una questione di salute.
Esaminiamo per bene allora, e prima di installare i decori, quali sono le condizioni di partenza delle pareti di casa e se ci sono problemi di umidità in casa, o sui muri problemi di muffa da condensa o da umidità.
Formazione della muffa prima della posa di carta da parati
Possono soffrire di forte umidità di risalita e condensa, e quindi di muffa, quelle pareti che non godono di buona esposizione ai raggi solari, o dove c’è scarsa traspirabilità dei muri, perché realizzati o trattati con materiali scadenti o non idonei, o ambienti nei quali manca un costante ricircolo di aria naturale o se ci sono molti mobili addossati alle pareti, senza permettere al muro “di respirare”, oppure ancora in caso di tubature vecchie o difettose che causano perdite interne.
In questi casi, infatti, non solo rischiereste di non riuscire ad applicare correttamente la vostra carta da parati, perché quella tenderebbe ad aderire male, a formare bolle e a scollarsi, ma ben presto potreste iniziare a soffrire di mal di testa frequenti o di problemi respiratori, a causa delle pericolosissime spore della muffa nera che si troverebbero sulle pareti.
Se infatti l’umidità di un ambiente non riesce ad asciugarsi completamente e sulle pareti resta condensa, questa può creare un ambiente ideale per la proliferazione della muffa.
La carta da parati, tra l’altro, va manutenzionata con pulizie periodiche e l’utilizzo di prodotti umidi o anche semplice acqua, cosa che non farebbe altro che peggiorare il problema dell’umidità in casa!
Non sarebbe infatti sufficiente scegliere semplicemente una carta da parati traspirante, se poi di fondo dovesse permanere un problema di umidità.
E per altro togliere la carta da parati richiede tempi, costi e l’aiuto di un professionista.
Accertatevi quindi prima dello stato della parete su cui andare a posare la carta da parati e capite, anche dal colore e dall’estensione della contaminazione da muffa, quanto sia importante e profondo o piuttosto superficiale il problema. Se la muffa, infatti avesse intaccato in profondità le pareti, non potrete risolvere da soli e dovreste piuttosto rivolgervi ad uno specialista.
In caso di problemi relativi a muffa e umidità molto contenute e superficiali, dotati di guanti e mascherina, utilizzate i rimedi più efficaci e duraturi per trattare i muri, così da predisporre la superficie idonea alla carta da parati e non correre rischi futuri.
Formazione di muffa alle pareti dopo la posa della carta da parati
Può succedere, al contrario, che dopo aver posizionato la carta da parati ci si accorga dopo tempo della presenza di muffa sulle pareti e quindi anche sopra i nostri decori!
Quindi se avete trascorso ore e ore dal tappezziere di fiducia, per scegliere la vostra carta da parati preferita e, se dopo aver finalmente abbellito con quella le pareti di casa, doveste notare muffa o condensa sui muri, fate molta attenzione e ponete rimedio immediato.
Sarebbe un grande peccato dover poi staccare la vostra amata carta da parati, o no 🥺? Siate anche celeri: la muffa non perdona, si propaga piuttosto rapidamente e potrebbe anche diffondersi dalle pareti ai mobili di legno e ai tendaggi.
Ma a risentirne non sarà solo la tappezzeria e il mobilio, ma soprattutto il vostro stato di salute!
La scarsa aerazione dei locali, o l’eccesso di umidità negli ambienti sono cause ricorrenti nella contaminazione da muffa.
E se è vero il detto che ripete “prevenire è meglio che curare” bisogna prestare molta attenzione ad evitare “situazioni a rischio”, come fare la doccia o cucinare e non permettere mai l’ingresso di aria esterna. Mai tenere i panni umidi all’interno delle stanze, nè farsi scoraggiare dalle aperture delle finestre magari perché fuori fa troppo freddo.
Tutti questi comportamenti, in aggiunta ad altri, sono responsabili di proliferazione di umidità interna e quindi facilitano il formarsi e propagarsi di spore della muffa.
Se del resto poi pensiamo che già solo con la nostra respirazione emettiamo vapore acqueo, si comprende allora bene il motivo per il quale il ricambio di aria debba essere costante e continuo ed eseguito più volte al giorno. Soprattutto in quegli ambienti, come cucina e bagno, dove c’è maggiore concentrazione di vapore acqueo, o dove trascorriamo più tempo, come nelle camere da letto e nelle sale da pranzo o nel soggiorno.
Una accortezza va seguita chiaramente per “bilanciare” le differenti temperature tra esterno e interno. D’estate meglio aprire nei momenti più freschi della giornata, così da evitare che l’aria esterna più calda causi la condensa sulle pareti interne, che sono relativamente più fredde.
Stessa cura nei mesi freddi specialmente quando ci sono i riscaldamenti accesi e l’ambiente interno è molto caldo, rispetto a quello esterno.
Fate cambiare l’aria avendo cura di non creare troppa differenza termica, staccate se potete prima il riscaldamento e se dovesse piovere fuori aspettate un po’ prima di aprire le finestre.
Così facendo rinnoverete l’aria interna, senza creare squilibri termici eccessivi e impedendo magari alla pioggia di entrare in casa bagnando l’interno degli infissi, o creando pericolose condizioni di umidità degli locali.
Se potete, magari, potreste dotarvi di un igrometro, per misurare il tasso di umidità interno.
Ma come indicazione generale vi basterà guardare anche ad occhio nudo se c’è qualche macchia di muffa, o toccare le pareti, valutando se queste al tatto risultino eccessivamente “fredde” o umide o si stia creando condensa.
Aria pulita per carta da parati sempre come nuova
Quando scegliete di utilizzare carta da parati per la vostra casa, ricordate di preferire modelli traspiranti e di optare per tipologie che ben si sposino con le esigenze di ogni tipo di stanza e il suo indice di umidità. Questo sicuramente vi aiuterà a migliorare le condizioni di base.
Ricordate anche di non posizionare i mobili troppo a ridosso delle pareti, così da consentire all’aria di poter circolare liberamente.
La muffa, se dovesse diffondersi anche tra soffitto e cantina, creerebbe alla lunga problemi all’intero edificio con danni condominiali non indifferenti. In generale in caso di muffa prima si agisce e meglio è, proprio per evitare che un problema all’inizio contenuto, possa poi diventare importante.
Ma se non sempre vi è possibile fare cambiare l’aria in casa, ma vorreste prevenire i danni da muffa, oltre a poter sempre respirare “aria fresca e pulita”, una soluzione ottimale è quella di dotarsi di recuperatori d’aria per la vmc puntuale doppio flusso, un sistema efficiente ed ecologico mediante il quale beneficerete di un continuo e controllato ricambio dell’aria negli ambienti in cui vivete ogni giorno.
Noi di Prana24 siamo da oltre 15 anni nel settore della depurazione dell’aria e del risparmio energetico, ci occupiamo di sistemi di ventilazione controllata di ultima generazione.
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